Dalla bicicletta alla 1100: l'epoca della motorizzazione

Negli anni '50 e '60, gli anni della rinascita dopo la seconda guerra mondiale, assistiamo ad una progressiva motorizzazione, dovuta a molteplici fattori.
Prima della guerra le moto e le automobili si potevano contare sulle dita di una mano, sia perché il prezzo di acquisto era inavvicinabile ai più e la benzina era molto cara (nel 1937 un litro di benzina costa 6 lire - come 4 kg. di pane - cioè come se oggi costasse 10 Euro!), sia perché l'economia del paese era basata quasi esclusivamente sull'agricoltura e non c'erano strade per andare nelle campagne ma solo mulattiere. I mezzi di trasporto erano quindi i muli che erano l'equivalente dell'odierna utilitaria (a Soldano se ne contavano un centinaio), i pochi che andavano a lavorare fuori paese usavano la bicicletta e, per i trasporti su strada, il mezzo principale era il carro.
Col boom economico del dopoguerra i prezzi cominciano a scendere (la benzina che nel 1955, quando lo stipendio di un operaio è di 40.000 lire al mese, costa 138 lire al litro, mentre nel 1970, quando lo stipendio di un operaio è di circa 120.000 lire al mese, costa 160 lire al litro), la floricoltura garantisce un discreto reddito e cominciano così a comparire le prime automobili e, soprattutto, le vespe.
La vespa si diffonde fra i giovani e negli anni '50 viene usata soprattutto la domenica e nei giorni di festa, al lavoro (nelle campagne) si va ancora a piedi. Le poche automobili (al di là delle rare gite domenicali) sono usate per portare i fiori al mercato anche se la maggior parte delle ceste viaggia con i mezzi pubblici (sul tetto e sul rimorchio della corriera che fa servizio di linea tra Ventimiglia e Perinaldo).
La automobili cominciano però a diffondersi solo dalla metà degli anni '60, quando costano sempre meno (in rapporto al salario) e si cominciano a tracciare le prime strade interpoderali, che porteranno alla progressiva scomparsa dei muli fino ad arrivare all'attuale "invasione" di automobili.

 
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LA BICICLETTA
 
Vecchia bicicletta bicicletta 1937-38 Giulia Conte
Vecchia bicicletta con
i freni a "bacchetta"
1937-38 - Amabile Viale e
Giuseppe Amalberti (Gasiè)
Anni '40 - Giulia Conte
Anni '40 - Gino Guglielmi Primi anni '50 Primi anni '50
Anni '40 - Luigi Guglielmi (Gino
de Dante
, ucciso dai tedeschi)
Primi anni '50 - Tarquinio Amalberti (u Ninu du Dilè)
1954 - Luigi Maccario 1956 (circa) Vanda figlia di Pietro Amalberti
1954 - Luigi Maccario
(Gino de Sara) in bicicletta
1956 (circa) - Renato
Maccario in bicicletta
Vanda figlia di Pietro Amalberti (fratello di Telisa)
1957 - Giuseppe Maccario, Stefano Amalberti, Sandro Maccario Giulietta Maccario con la sua amica di Perinaldo  
1957 - Giuseppe Maccario (u Pinò), Stefano Amalberti (Piè u Fidè), ... e Sandro Maccario 1960 (circa) - Giulietta Maccario con la sua amica di Perinaldo Eliana Cassini  
 
IL MOSQUITO (e altri ciclomotori)
 
L'evoluzione della bicicletta è il mosquito. Il Garelli Mosquito era un propulsore ausiliario da applicare su una comune bicicletta per trasformarla in un veicolo a motore ed è stato il più divulgato di questo tipo in tutta Europa. Iniziati a produrre nel primissimo dopoguerra dalla casa milanese Garelli e progettati dall'ingegner Carlo Alberto Gilardi, si distinguevano per la loro compattezza che ne rendeva facile l'installazione nella parte inferiore del ciclo senza andare ad interferire con la posizione dei pedali. Per la notevole richiesta divenne necessaria anche l'apertura di una succursale per la fabbricazione in Francia.
Il mosquito Remigio col mosquito In piazza col mosquito
Il mosquito 1955 - Remigio Amalberti
col mosquito
1955 - Elvio Biancheri, Remigio
Amalberti e Desio Maccario
Piè col motorino Giovanni Battista Anfosso Rita Rossi
1957 - Stefano Amalberti
(Piè de Fidè) col motorino
Giovanni Battista Anfosso
(Bacì de l'arimà) col "Motom"
1958 - Rita Rossi sul motorino
 
LA VESPA e LA LAMBRETTA
 
La Vespa è uno storico modello di motociclo della Piaggio, brevettato il 23 aprile del 1946, su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Il nome diventato famoso sembra sia nato dall'esclamazione del fondatore della Piaggio alla vista dei nuovi progetti; in effetti lo stile richiama alla memoria l'insetto omonimo con le antenne e il corpo tondeggiante.
Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una carrozzeria che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con i risultati di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente la motocicletta con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore. La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 cc, motore a due tempi, tre marce, accensione a volano magnete, potenza max 3,2 cavalli a 4.500 giri che consentivano una velocità massima di 60 kmh e il superamento di pendenze del 20%. Costava all'epoca 90.000 lire e si comprava a rate in una concessionaria Lancia: questo perché nel '46 non era stata ancora creata una rete di distribuzione Piaggio.
Il prezzo di 90.000 lire, che oggi fa sorridere, equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato. Nonostante ciò, la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite: la Vespa è stato il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia, prima ancora dell'avvento dell'altra grande protagonista, la Fiat 500. (notizie da: http://it.wikipedia.org/wiki/Piaggio_Vespa)
Per vedere tutti i modelli di Vespa: http://www.vespaforever.net/tuttii.htm
 
La Lambretta è uno scooter italiano prodotto dalla industria meccanica Innocenti di Milano, nel quartiere Lambrate, dal 1947 al 1972. Il nome "Lambretta" deriva dal fiume Lambro, che scorre nella zona in cui sorgevano proprio gli stabilmenti del quartiere di Lambrate.
Come la Vespa, anche la Lambretta aveva un motore a 2 tempi funzionante a miscela di benzina e olio, 3 o 4 marce, con una cilindrata che variava dai 39 ai 198 cm³. Diversamente dalla Vespa, che è stata costruita con un telaio costituito da un solo pezzo, la Lambretta aveva una struttura tubolare più rigida su cui veniva assemblata la carrozzeria. I primi modelli prodotti presentavano la caratteristica della "carrozzeria scoperta", distinguendosi quindi totalmente dalla Vespa (totalmente carenata), diventando il tipico segno di riconoscimento dello scooter milanese. Comunque i successivi modelli prodotti, esattamente dal modello C del 1950, furono presentati anche in versione carenata; proprio questo modello, criticato dalla rivale Piaggio per la somiglianza concettuale con la Vespa. (notizie da: http://it.wikipedia.org/wiki/Lambretta)
Vespa 125 Vespa 125 Vespa 150GS
Vespa 125 - anni 1951-1952 Vespa 125 - anni 1953-1955 Vespa 150GS - anni 1955-1959
Lambretta 125 D 1952 Lambretta 150 LI I serie 1958 Lambretta 150 LI II serie 1960
Lambretta 125 D 1952 Lambretta 150 Li I serie 1958 Lambretta 150 Li II serie 1960
Vespa Vespa Maria Orrigo e Adelia Anfosso sulla vespa
Bordighera 1953 - Francesco (Fransuà) e Vanda Conte con la Vespa 1953 - Maria Orrigo e Adelia Anfosso sulla vespa
Desio Maccario con la Lambretta Vespa Vespa
Soldano 1954 - Desio Maccario con la Lambretta 125 D Soldano 1955 - Tarquinio Amalberti (u Ninu du Dilè)
con la Vespa nuova
Vespa Vespa Parata di moto
1955 - Tarquinio Amalberti e Irma Maccario con la Vespa 1955 - Vespe in Piazza Vecchia e
Renato Maccario sulla Vespa GS
3 febbraio 1957 - Parata di moto
Guarda i nomi
1957 Remigio, Gino e Rissetu con la Vespa 1957 Remigio, Gino e Rissetu con la Vespa Parata di moto
1957 - Remigio Amalberti, Luigi Maccario (Gino de Sara) e Giuseppe Viale (u Rissetu) 1957 - Luigi Maccario (Gino de Sara) e Giuseppe Viale (u Rissetu) mentre affrontano a tutta velocità la difficile curva dello spuntun,
usata dai giovani degli anni '50 e 60 per dimistrare la loro abilità
Elvio Biancheri e Lucio Anfosso Vespa Coscritti del 1958
1957 - Elvio Biancheri e Lucio Anfosso con la Vespa 1957 - Adriana Amalberti
sulla Vespa
1958 - Dario Amalberti sulla moto, Fernado Amalberti e Natale Anfosso sulla Vespa
Fausto con la Vespa Fausto con la Vespa Vespa
19 febbraio 1958 - Fausto Amalberti con la Vespa 1958 - Adelio Viale, Remigio
Amalberti e Giuseppe Viale
(u Rissetu) con la Vespa
In gita con la Vespa Maria sulla Vespa Anni '60
1958 - In gita con la Vespa,
Remigio Amalberti, Gino
Maccario e Eleno Anfosso
1958 - Maria Carmela
Amalberti sulla Vespa
Anni '60 - Luigi Pisano
(Luì de Vrigà)
Anni '60 Anni '60 Anni '60
Anni '60 - Giuseppe Viale
(u Rissetu) e Ercole Anfosso
con la Vespa
Anni '60 - Franco Maccario, Ennio Viale e Arnaldo Valfiorito, dau Spuntun con le vespe nuove Anni '60 - I mati du spuntun
con la Vespa
Anni '60 Anni '60 1978
Anni '60 - Ivano Taggiasco
senza mani e senza piedi
1966 - Alberto Biancheri
sulla vespa
1978 - Gian Mario Guglielmi, Gino Amalberti e Carmelo Pirrone
 
LE MOTO
 
La Gilera La Gilera La Gilera
La Gilera 1934 (circa) - Sugli Scarèi
con la Gilera.  Guarda i nomi
1934 (circa) - In piazza Vecchia
con la Gilera.  Guarda i nomi
Pina Amalberti e Giuseppina Tortora sulla Gilera Luisa Conte sulla Gilera Pierina Smeraldo sulla Maserati
1934 (circa) - Pina Amalberti (Tusì) e Giuseppina Tortora
sulla Gilera
1934 (circa) - Luisa Conte (Luisa du Maté) sulla Gilera 1951 - Pierina Smeraldo
sulla Maserati
Giovanni Taggiasco in moto Giovanni Taggiasco in moto Luigi Pisano in moto
1952 - Ivana Viale e Maria Orrigo su Moto Guzzi "Galletto" 1954 - Irma Maccario e Giovanni Taggiasco (Ninu de Tagiascu) 1957 - Luigi Pisano in moto
 
LA MV AGUSTA
 
Già nel 1945 vede la luce la prima MV Agusta, è la 98, declinata nelle versioni Turismo ed Economica.
Nel 1947 al Salone di Milano MV Agusta si presenta con una nutrita serie di novità: la 98 Lusso, un motore 2 tempi bicilindrico di 125 cc ed un 4 tempi monocilindrico di 250 cc.
Negli anni cinquanta MV Agusta comincia a mietere vittorie sportive dimostrando una superiorità assoluta in termini tecnici. Derivate dalle competizioni in quegli anni sono da ricordare la 500 Turismo quadricilindrica (tanto ardita per la produzione di serie che non superò mai lo stadio prototipale) e la 125 Motore Lungo (che invece fu un grandissimo successo commerciale). (notizie da: http://it.wikipedia.org/wiki/MV_Agusta)
MV Agusta 125 MV Agusta 125 MV Agusta 125
MV Agusta 125 Motore Lungo 1955 (circa) - Vanda e Francesco
Conte con la MV Agusta
1 maggio 1956 - Genesio Amalberti con la MV Agusta
 
LE PRIME AUTOMOBILI
 
Nel periodo compreso tra la prima e la seconda guerra mondiale le automobili erano molto rare, la prima automobile di Soldano è la Fiat 509A Torpedo del 1926 di Costantino Maccario (Custò da Facia), che veniva talvolta "noleggiata" dai coscritti per le loro scorribande.
(Per ulteriori notizie sulla Fiat 509A: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_509)
Fiat 509A auto Itala 1934 - I coscritti
Fiat 509A Torpedo del 1926 24 giugno 1930 - In posa sulla Torpedo di Custò
Guarda i nomi
1934 - I coscritti del 1914
Guarda i nomi
auto Itala Teresa Croesi con la Balilla  
1935-36 (circa) - Ragazze con
auto Itala targata IM 105
Guarda i nomi
1938 - Teresa Croesi con la Balilla  
 
LA LANCIA APRILIA
 
Nel primo dopoguerra non è comune possedere un'automobile e quando se ne vede una, se c'è anche un fotografo, non si perde l'occasione per farsi fare una bella foto vicino alla macchina, soprattutto se si tratta di una fuoriserie come la Lancia Aprilia Pininfarina (1946-1948)
(Per ulteriori notizie sulla Lancia Aprilia vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Aprilia)
Lancia Aprilia Lancia Aprilia Lancia Aprilia
Lancia Aprilia Pininfarina 1950 - Irma Maccario con la Lancia Aprilia Pininfarina
 
LA 1100
 
Anche se in realtà la capostipite di tutte le "1100" fu la 508C (Balilla) uscita nel giugno del 1937, la prima Fiat a fregiarsi del nome di "1100" venne presentata alla fine del 1939.
Nel primo dopoguerra (settembre 1948), la 1100, lievemente modificata, assunse la designazione di 1100B, poi, alla fine dell'estate del 1949, uscì la 1100E - caratterizzata esteriormente dall'adozione di un vano posizionato nella coda, destinato all'alloggiamento della ruota di scorta - che rimase a listino fino alla primavera del 1953 quando nacque la 1100-103.
Nel 1953 l'auto venne radicalmente modificata: nacque la 1100/103 (1953-60).
Nell'autunno 1960 la gamma delle 1100-103 venne rivoluzionata: la versione "base" venne denominata "Export", mentre alla versione di maggior pregio venne assegnata la denominazione "Special".
Nell'autunno del 1962 un ulteriore restyling diede vita alla 1100D.
(Per ulteriori notizie sui vari modelli di 1100 vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_1100)
1100 A 1100-103 1100 D
1100 A (1939-1948) 1100-103 "Export" 1100 D
Fiat 1100A 1100-103 Export 1100-103 Export
1955 - Alvina Maccario e Rita
Viale con la Fiat 1100A
Anni '60 - Fulvio Conte sulla 1100-103 Export
 
LA 500
 
La Fiat 500, era una utilitaria della Fiat, prodotta dal 1936 al 1955 (500 "Topolino") e dal 1957 sino al 1975 (Nuova 500). Disegnata da Dante Giacosa, è senza dubbio fra le automobili italiane più famose.
Il 15 giugno 1936 viene messa in vendita la FIAT 500 A, poi soprannominata "Topolino". Una vetturetta modesta per tecnica e prestazioni, il cui prezzo era di 8.900 lire: venti volte lo stipendio medio di un operaio specializzato.
(Per ulteriori notizie sui vari modelli di 500 vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_500)
Fiat 500 Topolino Fiat 500 Topolino Fiat 500
Fiat 500 "Topolino" Fiat 500 Topolino terza serie
(Tipo C) "Belvedere"
Fiat 500
In posa con la Topolino Rita e Leonardo con la Topolino Rita e Leonardo con la Topolino
1956 - Elvio Biancheri, Giuseppina Tortora ed Elio Maccario
in posa con la "Topolino"
1956 - Rita Rossi e Leonardo Taggiasco con la "Topolino"
di Giovanni Orrigo (Jean, u Direttù)
In gita con la Topolino In gita con la Topolino In gita con la Topolino
18 agosto 1958 - In gita con la "Topolino":
Ivano Amalberti, Francesco (Fransuà), Vanda e Fulvio Conte,
Giuseppe (Gasiè) e Piera Amalberti, Adelina Maccario
A Mondovì nel 1958
Guarda i nomi
Fiat 500 Topolino Fiat 500 Topolino Fiat 500 Topolino
1959 - Fulvio, Vanda e
Francesco Conte (Fransuà)
Inizio anni '60 - Francesco
(Fransuà), Vanda e Fulvio Conte
1961 - Alberto Anfosso con la "Topolino" di Mario Carletto
Fiat 500 D Fiat 500 Fiat 500
Anni '60 - Elsa Amalberti
sulla 500 D giardiniera
1972 - Gianni Pisano sulla 500 1976 - Luigi (Gino) Amalberti sulla 500
 
LA 600
 
La Fiat 600, autovettura costruita dal 1955 al 1969, viene considerata l'icona del boom economico italiano.
La piccola utilitaria Fiat, venne presentata il 9 marzo 1955, a Ginevra nel Palazzo delle Esposizioni. Dotata di 2 portiere (nelle prime versioni con apertura controvento) e con una abitabilità discreta per 4 persone, era equipaggiata con un motore situato in posizione posteriore di 633 centimetri cubi erogante una potenza di circa 21 cv, in grado di spingere l'automobile fino a 95 km/h. Il prezzo di listino era di 590.000 Lire.
La 600, nata come vettura popolare, ma non ancora del tutto "utilitaria" avrà uno strabiliante successo vendite e, dopo pochi mesi, il tempo di attesa per la consegna supererà l'anno.
Molti economisti concordano che, insieme agli altri simboli del benessere (televisore e frigorifero), la Fiat 600 è il principale volano del "miracolo economico" che investe l'Italia settentrionale dal 1958 al 1963.
(Per ulteriori notizie sui vari modelli di 600 vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Fiat_600)
Fiat 600 Fiat 600 multipla Fiat 600
Fiat 600 Fiat 600 multipla 1961 - Tarquinio e Remigio Amalberti con la 600
Fiat 600 Fiat 600 Fiat 600
1962 - Luigi (Gino) Amalberti
e Claudia Taggiasco con la 600
1968 - In gita con la
Fiat 600 multipla
1969 - Vittorina Guglielmi,
Maria Allavena e Gianni
Guglielmi con la 600

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