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IL SACCHEGGIO DI SOLDANO
(9 luglio 1944) Nel pomeriggio del 9 luglio, alcune centinaia di Tedeschi accerchiano Soldano, entrano in paese, catturano una cinquantina di abitanti e li trattengono prigionieri in qualità di ostaggi. Su coloro si sarebbero riversate le loro ire: essi sarebbero stati uccisi nell'eventualità di attacchi partigiani. La restante popolazione, impaurita, fugge a nascondersi nelle campagne. I Tedeschi, furibondi per tale fatto, saccheggiano l'abitato, incendiano una decina di case ed iniziano a sparare. L'anziano parroco del paese è ferito. Nelle rispettive abitazioni vengono uccisi l'antifascista Giuseppe Anfosso fu Bartolomeo, al quale successivamente bruciano la casa(¹), e Mario Amalberti di Giuseppe della classe 1905, sposato e padre di un bambino. Nei campi perde la vita Luigi Guglielmi di Dante: mentre sta fuggendo per porsi in salvo, si ricorda di aver dimenticato in casa il denaro raccolto per la «Compagnia di San Luigi» della quale è priore; perciò, torna sui suoi passi. I Tedeschi lo inseguono: viene raggiunto ed assassinato a calci e a rivoltellate. Terminata l'«eroica» azione, le truppe ripartono dopo aver riempito i camion di refurtiva. Per maggior prudenza, si portano appresso gli ostaggi che rilasciano quando sono al sicuro dagli attacchi dei partigiani(²). (¹) Testimonianza di Alfredo Grana. (²) Documento presso Archivio del Comune di Sanremo. |