L'occasione per effettuare uno studio sul colore delle facciate di Soldano è scaturita dall'emanazione della Legge Regionale n. 26 del 27 ottobre 2003 che si pone come finalità il decoro e la pulizia degli spazi pubblici e degli edifici in quanto rappresentano un valore per la comunità. A tal fine il Comune si è dotato di uno specifico Progetto Colore, inerente una porzione significativa del centro storico, che ha come obiettivo centrale la conservazione del patrimonio e dell'immagine storica del paese e nasce dalla ferma convinzione che soltanto un'approfondita conoscenza degli elementi architettonici, decorativi, costruttivi e cromatici propri dell'edificato storico possa portare a mantenerlo e conservarlo. Uno degli obiettivi di questo progetto è stato, quindi, proprio quello di fornire e divulgare tale conoscenza, promuovendo tutti i successivi approfondimenti. La necessità di ritornare ad operare nel centro storico, nel sostanziale rispetto delle tecniche tradizionali e dei materiali preesistenti, trova sovente impreparati non solo i professionisti per la mancanza di norme a cui attenersi ma anche le stesse maestranze che, ormai da tempo, hanno dimenticato le antiche tecniche costruttive che di norma impiegavano materiali e procedure proprie del posto. Il Progetto del Colore mette dunque al primo piano la conservazione degli, elementi e dei materiali originali e preesistenti, in forza della convinzione che siffatti elementi e materiali, (non solo perché tradizionali, ma in quanto portatori dei segni e delle stratificazioni che la storia ha loro impresso) qualificano, caratterizzandola, l'immagine del tessuto storico costruito. Il Progetto, così facendo, offre la possibilità di essere interpretato dalla comunità non come un ulteriore strumento che limita e detta norme prescrittive (e per questo difficilmente condivise), ma accettato come mezzo che tutela la loro storia e il loro passato culturale. Il Progetto del Colore incentiva quindi l'utilizzo delle tecniche costruttive storicamente documentate ed effettivamente utilizzate in passato senza escludere metodologie e tecnologie innovative, purché non invasive, rispettose dell'immagine e dei caratteri del manufatto storico, e comunque compatibili e reversibili. • Stabilisce le regole per la complessiva riqualificazione dell'ambiente del centro storico, attraverso l'eliminazione delle cause di degrado e l'uso appropriato delle tecnologie operative, fissando specifiche norme di salvaguardia per le. testimonianze cromatiche, materiche, pittoriche e plastiche. • Detta la normazione dei sistemi tecnologici e delle metodologie compatibili con i caratteri storici cromatici, costruttivi e materici dei tipi edilizi esistenti. • Produce la progressiva riduzione delle emergenze negative e degli elementi incongrui che caratterizzano attualmente le superfìci di facciata, come pure l'eliminazione nell'uso corrente di materiali non compatibili con le qualità riconosciute degli elementi originari o tradizionali di facciata. • Promuove la reintroduzione di tecniche, materiali e cromie di tipo tradizionale relativamente agli interventi, di sostituzione/rifacimento, di decoro per le superfici di facciata. • Fissa infine l'adozione di una appropriata tavolozza dei colori alla quale riferirsi come base cromatica, nel rispetto della tradizione locale e dell'unitarietà estetica dell'ambiente del centro storico. Arch. Davide Gibelli |